DISPERSIONE SCOLASTICA
All' I.T.I.S.
"Panetti" di Bari
Anni scolastici: 1989-90 /
1998-99
Indagine statistica
Parte seconda
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L'indagine statistica che presentiamo, quindi, potrebbe
inserirsi validamente in un segmento di questo ipotetico quanto realistico
progetto sul recupero della dispersione all'ITIS Panetti di Bari. In
effetti in questo istituto, soprattutto nel corso di questi ultimi anni, sono
stati presentati diversi progetti sulla dispersione; tutti debitamente
finanziati e sicuramente realizzati. A nostro avviso, però, non risulta sia
stata fatta una puntuale verifica della reale ricaduta di questi apprezzabili
ma frammentari lavori sui nostri alunni. Tuttavia a livello sporadico, specie
per l'interessamento individuale di alcuni docenti più attenti all'ascolto,
sono stati sperimentati - talvolta anche con risultati soddisfacenti, tentativi
di recupero individuale. Emblematicamente riportiamo solo tre casi di
situazioni difficili con epiloghi diversi.
1.
Un
ragazzo di una cittadina a 35 chilometri a ovest di Bari, dopo un tormentato
biennio in un ITIS fuori della nostra provincia, si iscrive al terzo anno del
Panetti; nei primi due anni del triennio è promosso, pure se con riserva in
più materie; al termine del quinto anno, però, non è ammesso agli esami di
maturità. L'anno successivo, superando notevoli difficoltà psicologiche,
rifrequenta la quinta, si presenta agli esami, ma risulta non maturo.
Piuttosto depresso, decide di interrompere gli studi. Un suo vecchio docente a
titolo personale s'impegna in mille modi per recuperare l'alunno.
Questi, infatti, chiede e ottiene di
iscriversi per la terza volta in quinta. E finalmente, al termine
dell'anno, pure se con il voto minimo, ottiene l'atteso diploma con il quale
ora può collaborare in uno studio di consulenza.
2.
E.C. proviene da una famiglia di modeste
condizioni economiche dell'hinterland barese. Brillante e
particolarmente dotato, supera il biennio del Panetti con ottimi risultati. Nel
triennio, invece, incontra una certa difficoltà a dialogare con alcuni suoi
insegnanti verso i quali talvolta ha un comportamento poco corretto; colleziona
molte assenze dalle lezioni, tenendone all'oscuro i genitori. Alcuni docenti
allora lo contattano e lo convincono a riprendere un più sereno e
costruttivo rapporto con la scuola.
Tornato a frequentare le lezioni quasi
regolarmente, un giorno reagisce con inattesa veemenza alle sollecitazioni (che
l'alunno interpreta come provocazioni) di un suo insegnante; al termine
dell'anno scolastico risulta non promosso. L'anno successivo rinnova
l'iscrizione al Panetti, ma gli sembra di incontrare delle difficoltà
comportamentali ancora maggiori del passato: sono piuttosto freddi i rapporti
con i nuovi compagni, e sempre più tesi quelli con alcuni vecchi insegnanti.
Ricomincia una lunga serie di assenze per lo più ingiustificate. In realtà ogni
giorno alle otto è tra i primi a raggiungere l'istituto, ma al suono della
campanella per l'inizio delle lezioni, molte volte (soprattutto se in orario ci
sono certe materie che ormai lui odia) non ha la forza di varcare il cancello
del Panetti e si rintana per qualche ora in una vicina sala-giochi (quanti suoi
coetanei i situazioni simili si rifugiano nella droga?). Nonostante le
pressioni di alcuni suoi docenti del biennio che lui stima, nel corso del
secondo quadrimestre si presenta in classe assai di rado: una volta quando i
suoi compagni si recano in visita d'istruzione fuori Bari, altre volte in
occasione dell'assemblea d'istituto… Ovviamente il risultato finale anche
questa volta è negativo: E.C. va ad infittire la schiera degli abbandoni…
Attualmente dà una mano al padre, che peraltro ha un lavoro precario. Qualche
suo amico ha riferito che, però, ogni tanto E.C. esprime il desiderio di
tornare a scuola, almeno per conseguire il diploma… Che può fare la scuola per recuperarlo?
3.
A
causa di una situazione familiare piuttosto complessa e tormentata, un alunno
dal Nord decide di iscriversi al quarto anno del Panetti. E' ormai maggiorenne;
giovane molto sensibile e perspicace, mostra notevole forza d'animo: doti che
gli consentono di superare abbastanza agevolmente le notevoli difficoltà di
adattamento nel nuovo ambiente. Il suo rendimento scolastico risulta più che
sufficiente e talvolta eccellente in alcune discipline, ma molto carente in
altre, proprio quelle professionalizzanti. Nel corso dell'anno si assenta dalle
lezioni con una media che sfiora il 50% dei giorni, anche perché, per poter
pagare il fitto di casa e mantenersi negli studi, occasionalmente presta la sua
opera a una ditta di ristrutturazioni ambientali. Al temine dell'anno,
purtroppo, per lui il risultato è negativo. Anche per incomprensioni varie con
alcuni docenti del suo corso, decide di non tornare al Panetti. Trova comodo,
invece, iscriversi ad una scuola privata che gli promette il recupero dell'anno
perduto. Con notevolissimi sacrifici salda in anticipo alla scuola la retta
annuale (alcuni milioni di lire!) e ne comincia a frequentare con assiduità le
lezioni. Ma, per un disguido di ordinaria burocrazia, egli non può più
usufruire del "rinvio militare", e parte subito col suo contingente
in Bosnia. Assolto l'obbligo di leva, torna a scuola con l'intento di
recuperare almeno in parte la retta versata per un servizio di cui in realtà
non aveva usufruito per causa di forza maggiore: i regolamenti di questa scuola
privata non glielo consentono. Allora si rimbocca le maniche e concentra tutte
le sue energie per superare positivamente
gli esami di maturità che, ironia della sorte, gli tocca affrontare da
privatista proprio al Panetti. E infatti, anche incoraggiato da alcuni suoi
vecchi amici e insegnanti, riesce a ottenere il sospirato diploma. Ormai è
sistemato al nord. A Natale telefona ad un suo docente che gli è stato vicino
per aiutarlo a superare certe difficoltà: <<Auguri, professore. Mi sono
inserito molto bene nel lavoro; non posso lamentarmi dello stipendio; sto per
realizzare il mio sogno d'amore; e tra qualche mese mi consegneranno la casetta
che mi sto costruendo… Cortesemente, riferisca al Prof. X. Y. che l'alunno A.
R. che al Panetti non riusciva a superare il tre nella sua materia, ora è un
tecnico specializzato nella ditta Z.; e ripara i telefoni cellulari…>>.
In quale maniera l'équipe
che lavora sulla dispersione al Panetti avrebbe potuto intervenire
in maniera più efficace e tempestiva per il recupero di questi tre
alunni? E quanti sono i ragazzi da recuperare nel nostro Istituto?