DISPERSIONE SCOLASTICA

All' I.T.I.S. "Panetti" di Bari

Anni scolastici: 1989-90 / 1998-99

Indagine statistica

Parte sesta

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Nelle note che seguono, infine, cerchiamo di delineare il fenomeno della dispersione scolastica al Panetti, ma - come già specificato - semplicemente a livello di indagine statistica descrittiva.

Con gli strumenti di cui disponiamo, infatti, non siamo in grado né di analizzare in tutte le molteplici implicanze il complesso fenomeno del disagio minorile, né tanto meno di indicare efficaci progetti operativi per contenere (debellare?) la dispersione scolastica, neppure limitatamente alla scuola in cui prestiamo la nostra opera. Del resto, chi scrive non può tout court dimenticare - e lo fa senza acrimonia alcune verso chicchessia - un suo timido tentativo di rilevare in modo scientifico e sistematico alcuni aspetti del disagio al Panetti, formalizzato in un articolato progetto che avrebbe coinvolto alunni frequentanti, un'équipe di docenti, non docenti, genitori, ex-alunni, ecc., nonché alcuni ricercatori dell'Università di Bari, è abortito sul nascere non si sa per quali arcane circostanze sfavorevoli, perché di fatto esso no è stato incluso nei progetti per l'Autonomia presentati al Provveditore entro il 10 ottobre 1999, come da Dir. 238/98.

Quale scopo si prefigge, pertanto, il saggio che qui presentiamo? Dare a quanti operano nel settore del recupero una fotografia sulla dispersione all'ITIS Panetti di Bari negli anni '90; una immagine che, pure se composta di fredde cifre, può riprodurre abbastanza fedelmente le dimensioni del fenomeno per cui alcuni nostri ragazzi, forse anche per carenze dell'istituzione, escono dal sistema scolastico, col rischio non remoto di andare ad ingrossare le file della devianza minorile.

Ecco, a tale proposito, come si esprimeva Armando Rossini il 4 marzo 1999 alla Camera dei Deputati nel corso dell'audizione presso la VII^ Commisione Cultura, Scienza e Istruzione, in qualità di rappresentante dell'ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici): <<Amaramente mi rendo conto di come, purtroppo, molto spesso la scuola sia una realtà meno attiva nel segnalare e valutare le situazioni di disagio. Parlare di dispersione è forse un fatto successivo, nel senso che è il disagio a determinare la dispersione, ormai ne siamo certi; e la dispersione poi provoca altro. Secondo statistiche provenienti anche da organi competenti, il 70 per cento di coloro che invadono il circuito penale purtroppo ha prima invaso quello della dispersione scolastica. E' allora inevitabile che la scuola si occupi di questi problemi in maniera diretta… La nostra scuola non è in grado di ascoltare il minore. Ascoltare il minore non significa starlo a sentire, significa capire quando il minore manda dei messaggi non verbali, quando adotta comportamenti che, se non letti e interpretati bene, lo candidano a situazioni di disagio ulteriore…>>. E ancora più incisivo, nel corso della stessa audizione l'intervento di Bruno Forte, rappresentante dell'AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici): <<La scuola spesso e volentieri è anch'essa complice di questo fenomeno [dispersione scolastica], insieme con altri mondi, soggetti, istituzioni, famiglia o non famiglia. Esiste una complicità della scuola; in certo senso la scuola enfatizza, rende visibile e allarga a forbice il problema delle difficoltà di un ragazzo>>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAV. 12

 

 

 

INDICE DI DISPERSIONE

 

 

A) Valori assoluti

 

 

 

b) Valori  X  100 Iscritti

 

A. sc.

I

II

III

IV

 

I

II

III

IV

90/91

59

-63

27

-20

 

15,0

-20,6

8,3

-6,7

91/92

55

-65

19

-7

 

13,6

-21,7

5,6

-2,6

92/93

36

-40

20

13

 

9,5

-12,5

5,6

4,4

93/94

43

-65

13

-8

 

11,7

-19,6

4,0

-2,6

94/95

29

-12

33

-3

 

8,3

-4,1

8,2

-1,1

95/96

31

-28

29

-6

 

11,9

-9,8

8,4

-1,9

96/97

40

-22

28

5

 

11,7

-10,7

8,7

1,7

97/98

35

-13

19

6

 

10,6

-5,0

7,5

2,1

98/99

30

8

28

8

 

11,0

3,0

9,7

3,4

 

 

Nella Tav.12 vengono riportati i dati della dispersione scolastica, ma anche di alcuni rientri, negli anni '90 al Panetti. Sono valori ricavati ricorrendo alla seguente formula:

 

nIt  -  nNPt  -  n+1It+1  +  n+1NPt

dove:

 

nIt                    sono gli studenti iscritti alla classe " n " nell'anno scolastico considerato;

 

nNPt                     sono gli studenti " Non Promossi " della stessa classe " n " nell'anno   scolastico considerato;

 

n+1It+1                  sono gli studenti iscritti alla classe successiva nell'anno scolastico successivo;

 

n+1NPt                 sono gli studenti " Non Promossi " della classe successiva nell'anno scolastico considerato.

 

          Due sembrano le indicazioni più significative che si possono evidenziare in questo prospetto:

1.      il fenomeno della dispersione al Panetti è più rilevante soprattutto nel passaggio tra le classi prime e seconde;

2.      le iscrizioni alle terze e in modo meno marcato alle quinte registrano un rientro di alunni nel sistema scuola.

            In particolare, nei nove anni compresi tra l'89-90 e il 97-98 (non sono ancora disponibili tutti i dati  utili ai nostri calcoli anche del 98-99) nel passaggio dalla prima classe alla seconda si disperde in media oltre il 10% degli alunni, con punte del 15,0% e 13,6% rispettivamente nel 90-91 e 91-92. La media dei dispersi tra le classi terze e quarte è 6,3%; i picchi più elevati si notano nel 98-99 (9,7%) e nel 96-97 (8,7%). Nel complesso in questi anni risultano dispersi al Panetti 328 alunni nel passaggio tra la prima e la seconda classe e 188 tra la terza e la quarta.

          Invece, nello stesso tempo si riscontra un considerevole rientro di alunni nelle iscrizioni alle classi terze: infatti nei succitati nove anni nel passaggio dalle seconde alle terze troviamo ben 308 scolari in più rispetto a quelli previsti.

          Da notare, inoltre, che mentre fino al 93-94 questo incremento (=rientro) era di circa il 20% in più rispetto agli iscritti delle classi seconde, negli ultimi tre anni, in certo senso, questi valori tendono a decrescere: si passa infatti da +4,1% nel 94-95 a +9,8% nel 95-96, a +10,7% nel 96-97, a +5,0% nel 97-98. E addirittura s'inverte questa tendenza nel 98-99 con un 3,0% di dispersi anche nelle terze.

          Anche nel passaggio tra le classi quarte e le quinte in alcuni di questi anni si vede rientrare qualche alunno: 20 nel 90-91, 7 nel 91-92, 8 nel 93-94 e 6 nel 95-96.

 

Bari, 28 gennaio 2000

 

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